Il dialetto è parte fondamentale della cultura salentina. Scoprilo su TaccodiPuglia!

Lu fiju mutu la mamma lu capisce” (Un figlio affetto da mutismo solo la madre lo capisce).

Il dialetto salentino, se di un unico dialetto si può parlare, affonda le sue radici nel latino volgare e si lascia contaminare dal greco, dall’arabo, dallo spagnolo, financo dal longobardo. Conoscere la lingua di un popolo significa conoscerne la cultura e TaccodiPuglia ti accompagna in questo viaggio!  

 

La parola “pocca” è un termine del dialetto del capo di Leuca quasi del tutto intraducibile. Si usa per dare conferma, come risposta affermativa.

Ma utilizzato con ironia e con intenzione canzonatoria può significare il contrario:
“Hai accettato quella proposta di lavoro?”
“Pocca, mi piace lavorare senza essere pagato”
Inoltre può essere utilizzato anche con funzione avversativa rispetto alla domanda posta:
“Hai approfittato di quello sconto?”
“Pocca avrei dovuto pagare di più?”

L’origine presunta della parola è il latino pauca, che significa poco, poche parole e presenta varianti come capoca.

La “Nciurita” è il soprannome che una famiglia possiede, molte volte senza conoscerne la genesi. Altre volte l’origine è molto recente, e può anche succedere che una persona possa avere una “Nciurita” diversa da quella dei propri genitori, magari guadagnata per particolari avvenimenti o meriti personali. Abitualmente si associa al cognome e quindi si trasmette in linea patronimica, anche se non è insolito ottenere il soprannome dalla madre.

✒️“𝐂𝐮𝐥𝐚𝐜𝐜𝐡𝐢𝐮” 📜: storiella sconclusionata e poco credibile. L’etimologia è poco chiara. Potrebbe derivare dal greco ‘𝐾𝑎𝑖𝑛𝑜𝑙𝑜𝑔ℎ𝑖𝑎’ (aneddoto insolito); un’altra possibile origine è da “𝒄𝒖𝒍𝒂𝒄𝒄𝒉𝒊𝒖” inteso come la parte posteriore di un animale da macellare.