La "Caremma"

Se passeggiate per le strade dei paesi del basso Salento nel periodo della quaresima, potrebbe capitare di imbattervi in qualche simpatica vecchietta appostata sui balconi o agli angoli delle strade, vestita di nero, con un fazzoletto intorno alla testa, con un fuso e qualche piuma di gallina tra le mani. Se non dovesse rispondere al vostro saluto, non datele della maleducata, è una caremma!

La caremma è la vedova del carnevale e fa la sua comparsa nei giorni successivi al Martedì Grasso, accompagnando l’inizio del periodo quaresimale. L’anziana donna è in lutto per la scomparsa del marito che l’ha lasciata in pessime condizioni economiche per via dei bagordi del periodo di carnevale. Per questo la vedrete sempre con un fuso, pronta a filare la lana per guadagnare qualche spicciolo e sostentarsi, e con sette piume di gallina, una per ogni settimana di quaresima, periodo di purificazione e privazioni.

Grande tradizione del basso salento, veniva confezionata da tutte le famiglie e tra vicine di casa si evidenziava una certa competizione per chi riuscisse a confezionare la caremma più bella.

La fine della quaresima coincideva con la scomparsa della caremma, allegoria proprio del periodo penitenziale dei cattolici che in quei quaranta giorni si privavano di carne, uova e formaggi. Al rintocco delle campane che simboleggiavano la pasqua, la caremma veniva bruciata tra le urla festanti dei credenti che concludevano il periodo di privazioni e purificazione.